Da altri atti di estimo del 1575-1581 è interessante rilevare come località del territorio comunale erano già citate con gli stessi nomi d’oggi: Marsé, Costa, Cologna, Campo Redondo, Carbùnera, Sponda de Marceno, Sponda de Pirù, Ceradì, Parmeràno, Valle del Rino, Canèt, Bosca, Honeda, Castenedolo, Dosso e Dossello, Lugarì e Lugarel, Crapa, Trussano, Vago, Dadino, Corna di Besana, Orzane, Recorsone, Chiesa (Pus de la Giesa e Val de la Giesa), Brusabò, Bratta, Pressana, Paullo, Ceradello, Orsa, Roncaglia.
Anche Giovanni Maironi da Ponte, scienziato e scrittore italiano, nato e vissuto a Bergamo, due secoli dopo scriverà: « Vigolo conta 450 anime con le seguenti contrade: Bratta, Bessena, Ceradina, Clogna, Marcè, Paul, Prezzana, Recorsone, Ronchi, Trovale, Trusa, Vago. Vigolo è uno dei comuni con più contrade… »
Negli anni successivi e per gran parte del XVI secolo, si verificarono screzi con la vicina Tavernola Bergamasca, unita a Vigolo in un’unica parrocchia. La volontà dei Vigolesi di suddividere la parrocchia in due entità distinte non trovava d’accordo i vicini, causando diatribe e battibecchi che quasi sempre sfociavano in lotte e scontri campanilistici.
Dopo la visita di San Carlo Borromeo, Arcivescovo di Milano, nel 1575, si ha il primo atto di richiesta di separazione da parte del Sindacato del Comune di Vigolo: è il 20 Maggio 1577 (Archivi Curia Vescovile Bergamo).
Il 4 dicembre 1577 i rappresentanti di Tavernola si opposero a tale separazione attraverso un atto notarile, inviato al vescovo. L’8 Ottobre 1578 Vigolo diviene Parrocchia di Santa Maria Assunta e si celebra “l’Offitio della Consecrazione di essa Chiesa Parrocchiale alli 13 Ottobre”(Padre Donato Calvi).